Primi 9 mesi 2016: la vendita diretta tiene nonostante lo scenario di incertezza

Le vendite aumentano dell’1,8% e l’occupazione del 4,2%

Nei primi nove mesi del 2016 le imprese associate Univendita hanno registrato un fatturato di 1 miliardo e 146 milioni di euro, con un incremento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La vendita a domicilio targata Univendita mantiene un trend positivo e prevede di chiudere l’anno con vendite superiori a 1,6 miliardi di euro.

Questo nonostante nel contesto economico nazionale l’elemento predominante continua ad essere la mancanza di slancio della ripresa, che presenta luci e ombre. A settembre 2016 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra una variazione nulla su base annua, dato che fa pensare ad una attenuazione dei segnali di ripresa della domanda delle famiglie che erano emersi nei mesi precedenti. Questo incerto comportamento delle famiglie riflette il progressivo deterioramento del clima di fiducia che a settembre peggiora lievemente (passando da 109,1 a 108,7) segno di una condotta molto prudente negli atteggiamenti di consumo. Anche i dati mensili su occupazione, produzione, consumi e inflazione permangono oscillanti contraddittori.

Positivo anche l’andamento dell’occupazione: il numero degli addetti alla vendita cresce del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2015, attestandosi a oltre 128.000 venditori, con una componente femminile pari al 92,6%, a conferma che si tratta di una professione che può offrire un interessante sbocco occupazionale.

Per quanto riguarda i prodotti e servizi più richiesti, il comparto più dinamico è quello di “alimentari e beni di consumo casa” (+4,0%) seguito da “cosmesi e cura del corpo” (+2,6%) e dai “beni durevoli casa” (+0,8%) che, con il 61% di quota di mercato, rimane il settore più importante della vendita diretta a domicilio. Positivo anche il risultato del comparto “altri beni e servizi” che mette a segno un incremento del 4,3%.

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